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Il coraggio delle preferenze
L’oratorio è un progetto che ha il coraggio delle preferenze, la prima delle quali è l’ambiente popolare, senza etichette, aperto il più possibile a tutti, anche in orari e requisiti. L’oratorio non è il premio per i “buoni”, non è un club, né uno dei vari gruppi del dopo-catechismo, neppure un’associazione che chiede dei pre-requisiti per l’iscrizione.
La prassi secolare oratoriana è sempre stata di accogliere tutti coloro che accettano il progetto educativo, o, almeno non lo combattono, facendo del male a sé ed agli altri. Fondamentale, però, è che non sia il gruppetto dei teppistelli, o dei “capi-bastone” a fare il clima, e l’esperienza insegna che quanto più l’oratorio è folto di animatori, tanto più è capace di accoglienza. Quanto più è povero di presenza e di animazione, tanto più devono essere invalicabili le barriere, densi i filtri, scoscese le scale che portano alle stanze.